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Premessa


Ci sono diversi modi per rispondere ai propri clienti, dipendenti e pubblici di riferimento, delle politiche, delle strategie, del modo di operare sul mercato, dei prodotti, dell'attività che un'azienda sceglie di portare avanti. Oggi più che mai il consumatore non fa solo una scelta di costo-beneficio del prodotto o del servizio offerto, ma letteralmente promuove o boccia un produttore in base a dei criteri più globali, potremmo definire di posizionamento complessivo sul mercato, perché tra i fattori sempre più determinanti ci sono scelte che implicano aspetti etici, o altri atteggiamenti che spesso sconfinano nell'ambito politico morale.

La "mission aziendale" e la sua condivisione sono elementi importanti per avere il consenso della clientela, del proprio personale, dell'opinione pubblica. Basti vedere cosa sta succedendo ad alcune aziende che non hanno considerato l'impatto emotivo suscitato nell'opinione pubblica dai loro metodi di produzione, in particolare l'uso di bambini per la produzione a basso costo, e si trovano sottoposte a boicottaggio, o i gravissimi danni d'immagine ed economici provocati dagli ecoterroristi.

Il consumatore sempre più spesso fa una scelta di appartenenza, premia l'azienda con cui si identifica, con cui condivide una storia fatta di scelte sociali, ecologiche, o altre. In altri termini il consumatore si schiera, ha imparato a partecipare, a boicottare quelle aziende che utilizzano i suoi soldi per investire in attività a lui contrarie in termini etici.

Perciò è sempre più importante l'impegno esplicito e concreto che un'azienda promuove. Non è pertanto solo un impegno economico, bensì è l'intera cultura aziendale che deve prima di tutto cercare in sé una propria coerenza e un proprio stile. L'azienda pertanto trova all'esterno una sua rappresentazione nell'immaginario collettivo, interagisce con il tessuto sociale e predispone dei sensori per conoscere sempre di più il proprio mercato, in un percorso di avvicinamento che spesso travalica i confini del semplice marketing.

Se questo è vero per le imprese, ancor più lo è per quegli Enti, Istituzioni, Fondazioni e Associazioni che hanno fatto della loro stessa esistenza un motivo di impegno civile e sociale.

Sempre maggiore è lo spazio occupato da soggetti del non-profit, sempre più parti del "welfare state" vengono cedute dallo Stato al cosiddetto Terzo Settore, tanto che da alcuni anni si è iniziato a parlare di Economia Sociale, cioè quell'economia che non e' ne' privata ne' pubblica, e che sta contribuendo in maniera determinante a dare risposte concrete alla domanda di certi tipi di servizi, specie rivolti alla persona, alla tutela dell'ambiente, alla crescita culturale della società. Tanto importante da essere unanimemente individuata come una della possibili risposte alla disoccupazione, alla domanda di lavoro dei giovani, alla creazione di un nuovo tipo di imprenditoria, allo sviluppo economico e sociale del Paese.

Il Terzo Settore ha necessità di darsi una visibilità nella società civile, ha bisogno di rendere evidente il proprio impegno nelle varie comunità locali, deve affermare l'importanza delle attività compiute, deve rendere conto del proprio impegno, delle proprie azioni nei confronti del proprio pubblico di riferimento (cittadini, soci, pubbliche amministrazioni), specie nei confronti di chi con il proprio lavoro o con il proprio denaro ha contribuito alla nascita ed allo sviluppo di tali strutture del non-profit.

In particolare questo è indispensabile per tutti coloro che utilizzano "gli utili" di attività imprenditoriali (Fondazioni, Cooperative) o contributi e donazioni (Associazioni, Volontariato, ONLUS) per fini sociali. In questo caso la comunità locale è particolarmente attenta a come e per quali obiettivi vengono utilizzate tali risorse. Ritiene primo dovere etico di tali strutture la trasparenza delle azioni e la comunicazione di ciò che è stato fatto e soprattutto come e nei confronti di chi. Spesso invece pur essendo impegnati in attività sociali, etiche, ecologiche o culturali non si comunica adeguatamente questo valore aggiunto.

Serve comunicare tale impegno con le più moderne tecniche di comunicazione, con gli stessi mezzi delle imprese profit.



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